Veleno d’Api con azione botosimile
Il veleno d’api ha un’azione bostosimile? Quali sono le sostanze?
Tra le maggiori c’è la Melittina, un antinfiammatorio, che abbassa la pressione sanguigna oltre a rendere permeabili i tessuti ed altre importanti funzioni. Ci sono poi l’Apamina, che stimola il sistema nervoso, il Peptide 401, l’istamina ed altre ancora. Il veleno d’api è composto per il 76% da acqua, il 20% da proteine e peptidi come fosfolipasi, ialuronidasi, melittina, apamina etc e il restante 4% da amine, carboidrati (glucosio e fruttosio) e sostanze volatili.
Cosa significa che una sostanza ha un’ azione botosimile?
Le sostanze ad azione botosimile sono particolari tipi di sostanze dotate di un’attività analoga a quella esercitata dalla tossina botulinica quando viene iniettata in corrispondenza delle rughe d’espressione, provocate dalla continua e ripetuta contrazione dei muscoli facciali.
Infatti, queste sostanze sono in grado di indurre la decontrazione dei muscoli mimici, con conseguente temporanea distensione delle rughe da essi provocate.
Il veleno d’api dove si trova?
Le api operaie sono dotate di pungiglione, che si chiama dardo, utilizzato solo in caso di necessità per difendere l’alveare. Attraverso il pungiglione scorre il veleno, il quale contiene una molteplicità di sostanze ad elevata attività farmacologica. Il veleno d’api è trasparente, di sapore amaro e di odore mielato. E’ portatore di un messaggio feromonale di allarme che attiva le altre api nella difesa dell’alveare.
Un pò si storia:
l veleno d’api è un cosmetico naturale dagli effetti terapeutici conosciuti sin dall’antichità. Infatti, secondo Ahmed Hegazi, ricercatore egiziano, ci sono diverse testimonianze. Su uno dei primi papiri egiziani del 2000 a.C. è già menzionato l’uso terapeutico del veleno d’api. Anche grandi personaggi storici come Carlo Magno (VIII-IX secolo d.C.) e Ivan il Terribile (XVI secolo d.C.) beneficiarono delle proprietà curative del veleno d’api.
E perchè spesso si sente dire che il veleno d’api aiuti a rimanere giovani?
Viene soprannominato il “botox naturale” per questo si dice veleno d’api con azione botosimile, anche se, a differenza del botox, il veleno d’api contrasta l’invecchiamento della pelle attivandone una risposta naturale; il nostro organismo, infatti, per reagire al veleno, fa aumentare la produzione di collagene ed elastina che vanno a riempire naturalmente le rughe e a rassodare i tessuti. Sicuramente quindi per le proprietà antiage, è spesso utilizzato per levigare le piccole rughe e ottenere una pelle liscia e vellutata. Contiene una miscela di potenti sostanze tra cui l’apamina che dà un immediato effetto distensivo alla pelle minimizzando le rughe. Altra sostanza molto efficace è la mellitina, un mix di aminoacidi che aiuta la pelle a autoripararsi grazie ad una azione filler, riempitiva delle rughe. Inoltre, altra funzione molto importante e nota, è ridurre le cicatrici, che si assottigliano e si livellano, grazie alle sostanze presenti nel veleno. Massaggiare una crema su una cicatrice infatti, permetterà di levigarne i bordi e rendere la pelle più elastica.
Le api soffrono per l’estrazione del veleno?
L’estrazione del veleno d’api avviene in modo assolutamente indolore per le api. Quando un’ape punge un essere umano o un mammifero, il pungiglione, dotato di piccoli uncini, rimane conficcato nella pelle. L’ape muore perché, nel tentativo di togliere l’aculeo, si strappa anche la ghiandola del veleno e la parte finale del suo sistema digestivo. Invece, è in grado di estrarre il pungiglione e sopravvivere dopo aver punto altri insetti. Si riesce ad estrarre il veleno d’ape senza provocare la morte dell’insetto grazie a speciali dispositivi posti sul fondo dell’arnia. In questo modo le api, sentendosi minacciate, estroflettono il pungiglione ed emettono il veleno pungendo una tela di nylon ben tesa. Il tessuto sintetico non trattiene il pungiglione con conseguente morte dell’ape, ma ne assorbe semplicemente il veleno che cristallizza e poi viene raccolto tramite raschiatura.
Un pò di GOSSIP:
Certo, se Poppea, Cleopatra e Paolina Bonaparte si affidavano in passato al latte d’asina per idratare la pelle ed eliminare le rughe, chissà i ritrovati di oggi quali miracoli sono in grado di compiere, in particolare se chi li adotta possiede tasche piuttosto voluminose. Le celebrità del Terzo Millennio si affidano a prodotti di cui in tanti non conoscono l’esistenza, lozioni a base di caviale, unguenti con polveri di diamante e persino placenta botanica e bava di lumaca. Fin dove ci si può spingere per mantenere la pelle di viso e corpo liscia e lucente? Le follie beauty travalicano davvero ogni immaginazione. Ci ha visto lungo Gwyneth Paltrow, attrice hollywoodiana Premio Oscar per “Shakespeare in Love”, che da tanti anni – in barba ai guru delle pozioni magiche e affini – preserva la salute della propria pelle utilizzando sistematicamente creme al veleno d’ape. Evidente che la bella Gwyneth è ben informata sulle proprietà antiage del Veleno d’api con azione botosimile di un principio attivo re della cosmesi, che agisce laddove altrimenti si dovrebbe ricorrere al bisturi o alle iniezioni di botulino. Da Kate Middleton a Gwyneth Paltrow, Victoria Beckham e Michelle Pfeiffer sono molte le celebrities che nella loro routine di bellezza utilizzano il veleno d’ape. Grazie alla presenza dell‘apamina e della mellitina agisce sull’elasticità della pelle, stimolando la produzione di collagene. Un effetto box tutto naturale che a differenza di quello chirurgico agisce ad un livello più superficiale senza bloccare le contrazioni dei muscoli facciali.